mercoledì 5 ottobre 2016

Semus traballande pro informatziones in supra de su referendum

Pro dovere de informatzione si dat a ischire chi custu est su tìtulu de su referendum:
"Approvate il testo della legge costituzionale concernente “disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione” approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 88 del 15 aprile 2016?"
Si dat a ischire peri chi:  cando si narat "riduzione del numero dei parlamentari", cheret nàrrere chi s'at a diminuire sa rapresentàntzia de sos territòrios, mascamente sos prus minores pro eletores, in custas dies amus a ispiegare bene totu su chi cumportat su referendum e comente si votat, in s'interi bos cumbitamus a bos informare bene e bos fachimus presente sa
 Riforma Titolo V e caos competenze
La riforma Titolo V è sicuramente uno degli aspetti più dibattuti e difficili da comprendere per chi non ha nozioni di diritto costituzionale. Vengono ridefinite diverse competenze prima esclusive delle Regione che, post-riforma, tornerebbero in mano allo Stato. In particolare:
• Viene cancellata la definizione di “competenza concorrente” fra Stato e Regione, con le diverse materie ridistribuite fra le due istituzioni.
• Viene introdotta la nuova “clausola di supremazia”, che permette allo Stato di intervenire sulle questioni di competenza non “esclusiva” delle Regioni nei casi in cui è necessario un intervento per l’unità giuridica/economica dello Stato, o di più generico “interesse nazionale”.
• Viene introdotto anche il cosiddetto “regionalismo differenziato”, grazie al quale alle Regioni non a Statuto Speciale possono essere attribuite particolari forme di autonomia, a condizione che presentino un bilancio in equilibrio. L’attribuzione del regionalismo differenziato dev’essere approvata da Camera e Senato ed è inoltre richiesto un dialogo tra Stato e Regione interessata.
In linea generale vi è quindi un forte accentramento di potere nelle mani dello Stato. Scenario decisamente opposto rispetto alla situazione attuale. In una lettera aperta al governo inviata lo scorso aprile, 56 costituzionalisti hanno anche evidenziato la possibilità che si verifichi un forte rischio di confusione legislativa: con questa revisione del Titolo V, la procedura legislativa andrà a complicarsi in quanto prevederà “leggi bicamerali, leggi monocamerali ma con possibilità di emendamenti da parte del Senato, differenziate a seconda che tali emendamenti possano essere respinti dalla Camera a maggioranza semplice o a maggioranza assoluta”. Un caos di leggi decisamente in contro tendenza con le aspettative di semplificazione e velocizzazione degli iter legislativi.

Abisu a sos eletores